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Perché l’adolescenza è una fase complicata e come superarla

| Francesco Borgia | Blog

L’adolescenza è una fase di vita caratterizzata da grandissimi cambiamenti che coinvolgono l’intera famiglia e non solo l’adolescente.

Come fase di passaggio dall’infanzia all’età adulta, l’adolescenza è un processo attraverso il quale il ragazzo o la ragazza costruiscono la propria identità, in altre parole: definiscono che tipo di uomo o donna diventeranno.

Fino a quel momento il bambino è stato una sorta di prolungamento dei genitori, in linea di massima faceva quello che gli veniva chiesto, i genitori sapevano cosa dire e cosa fare per smuoverlo, tutto sembrava procedere in modo positivo e lineare…

 

Cosa cambia in adolescenza?

La prima cosa che cambia è il fisico. I cambiamenti fisici portano a una grande insicurezza nell’adolescente che fatica a riconoscersi. Si confronta con i pari e con gli standard della società e si valuta rispetto a questa percezione, spesso distorta. Difficilmente troverete adolescenti che si piacciono o che hanno una buona autostima.

Il processo di distacco dalla famiglia, necessario alla costruzione della propria identità, passa attraverso il confronto con realtà familiari ed educative diverse, la sperimentazione di attività ed esperienze nuove e la ricerca della trasgressione e del limite. Si capisce come questo processo si possa rivelare incredibilmente faticoso e difficile per l’adolescente ma anche per i genitori.

L’adolescente mette in discussione tutto quello che i genitori hanno cercato di insegnargli e trasmettergli, lo confronta con gli insegnamenti e i modelli dei pari e, piano piano, decide cosa farà suo e cosa rifiuterà. Il gruppo di amici sostituisce la famiglia come nodo di relazioni primario e quindi l’adolescente passa più tempo possibile fuori casa, non ha voglia di venire all’evento familiare, pensa e ragiona in funzione delle amicizie e così via.

 

Il conflitto e l’ambivalenza

Inevitabile e anzi importante è il conflitto. Il conflitto tra genitori e figli in questa fase è uno strumento fondamentale per concretizzare questo distacco e permettere al figlio di costruire la propria identità. Gli adolescenti oscillano tra infanzia ed età adulta, questa ambivalenza si riflette spesso nel loro comportamento: da un lato vogliono essere trattati come adulti, dall’altro richiedono attenzioni da bambini; da un lato richiedono sempre più spazio e libertà, dall’altro non sanno usare questa libertà o la usano male. A volte il conflitto nasce dalla difficoltà dei genitori nel riconoscere il bisogno legittimo dei figli di essere trattati in modo diverso: stanno crescendo e il modo con cui “si fa i genitori” deve cambiare col passare del tempo. Le aspettative che si hanno nei confronti di un figlio diciassettenne sono completamente diverse da quelle che si hanno per un figlio di sette o otto anni, allo stesso modo, lo spazio e le libertà che è giusto concedergli sono completamente diversi.

 

Comunicazione

Il cambiamento nella comunicazione è un altro cambiamento tipico di questa fase. È importante che si inizino a creare dei confini tra quella che è la sfera privata del figlio e quello che viene condiviso con la famiglia. Questo a volte spaventa i genitori che hanno la sensazione di “perdere il controllo” sul figlio (vedi prossimo paragrafo sulla fiducia). Questo non vuol dire che non sia importante coltivare la comunicazione, anzi è un ingrediente fondamentale per contenere le problematiche in adolescenza, ma la comunicazione deve cambiare di pari passo con tutto il resto. Qualche consiglio concreto sulla comunicazione:

  • provate a parlare con vostro figlio/a come se fosse un adulto,
  • siate brevi e concisi,
  • siate chiari in quelle che sono le vostre aspettative rispetto al suo comportamento e motivatele (es: “se vuoi essere trattato da adulto e ottenere X, ci aspettiamo che tu faccia Y coerentemente col tuo essere adulto”),
  • siate esempio coerente di quello che pretendete (es: sarà difficile contenere l’uso del cellulare se siete voi i primi ad averlo sempre in mano…),
  • scegliete le vostre battaglie: non si può combattere su tutti i fronti, abbiate chiaro quali sono i vostri principi educativi fondamentali e tenete botta su quelli, sul resto gestite i singoli episodi in diretta.
  • Cercate di essere uniti come coppia genitoriale. Gli adolescenti sguazzano nelle differenze e nelle maglie che a volte si creano quando i genitori non sono allineati. Trovate una quadra tra di voi e presentate un fronte compatto ai figli.
  • Non fatevi trascinare dall’emotività e dall’urgenza degli adolescenti. Spesso vi troverete a dover gestire situazioni che i figli portano con una carica emotiva sproporzionata alla questione. Restate calmi e prendetevi tutto il tempo che vi serve per prendere una decisione, non fatevi travolgere dalla loro urgenza!

 

Fiducia

Come dicevamo, la ricerca del limite e della trasgressione fanno parte delle sperimentazioni dell’adolescenza. È tanto giusto legittimare queste esperienze quanto mettere dei paletti chiari su quelli che sono i limiti non trattabili. Questa complicatissima altalena tra il “ti lascio fare questa esperienza” e il “la fai all’interno di limiti che decido io” è il vero cuore di questa fase di vita della famiglia.

Un tema fondamentale, su cui educare i figli sin da bambini, è quello della fiducia. All’interno dei macro-limiti decisi dai genitori, l’adolescente può sperimentare quanto vuole, ma sempre con la condizionale della fiducia. Il genitore da fiducia per primo, se questa fiducia viene tradita, anzi QUANDO questa fiducia sarà tradita, è giusto che ci siano conseguenze proporzionate all’episodio. Ma alla fine bisognerà riprovare a dare fiducia all’adolescente per permettergli di costruire la sua identità.

 

Come superare l’adolescenza, alcuni consigli:

Cosa succede se metto troppi limiti?

Succede che l’adolescente non può sperimentare e conoscere cose diverse da quelle che ha sempre conosciuto. Da grande potrebbe essere più insicuro perché si sentirà meno preparato di altri a vivere la propria vita e andare per la sua strada.

Cosa succede se mio figlio/a esagera?

Fa parte del processo, se c’è una buona base educativa e una buona comunicazione, si possono superare tutti i problemi, ma i comportamenti particolarmente “devianti” degli adolescenti (abbandono scolastico, droga, piccola criminalità), potrebbero essere il segnale di qualche difficoltà anche nel rapporto con i genitori o comunque a livello familiare. In questi casi la cosa migliore è chiedere aiuto a specialisti.

Mio figlio non esce mai e non ha amici.

Questo può essere un campanello di allarme. Soprattutto dopo la pandemia e il lockdown, tanti ragazzi hanno fatto fatica a tornare a una vita relazionale normale. Ma a questo tema dedicherò un articolo specifico.

Non riesco a impormi su mio figlio/a.

Probabilmente il problema non è tanto l’adolescenza quanto il rapporto e lo stile educativo in generale. I macro-limiti di cui parlavamo, all’interno dei quali è lecito che l’adolescente sperimenti, non si improvvisano, sono costruiti negli anni attraverso la relazione genitori-figli. Quei macro-limiti sono il cuore del messaggio educativo che, dal momento della nascita, cerchiamo di trasmettere ai figli. Non si improvvisano e soprattutto, passano attraverso l’esempio e la coerenza.

 

In generale comunque la cosa più importante è cercare di preservare un canale di comunicazione il più aperto e sincero possibile. Se l’adolescente si chiude a riccio e mette un muro totale, sarà complicato instaurare una relazione positiva.

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