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Domande frequenti

Chi ha bisogno di uno psicologo?

Ci si può rivolgere ad uno psicologo per molti motivi, ci può essere un problema di natura psicologica (relazionale, sessuale, personale, lavorativo…), il desiderio di conoscersi meglio e di approfondire alcune parti di sé, una sintomatologia specifica (ansia, depressione, rabbia…), il desiderio di condividere con qualcuno questioni che non si possono o vogliono condividere con nessun altro e così via, è importante quindi ribadire che non c’è bisogno di “stare male” per rivolgersi ad uno psicologo.

Quanto dura una psicoterapia?

È molto difficile definirlo a priori a causa del grande numero di variabili che influenzano i tempi di riuscita di una psicoterapia (il problema in oggetto, la qualità della relazione terapeutica, la motivazione del paziente, l’eventuale emergere di nuove questioni, la frequenza delle sedute…). Indicativamente può durare da pochi mesi a un paio di anni.

Quanto costa una psicoterapia?

Il costo di una seduta varia a seconda della preparazione e dell’esperienza del terapeuta. Secondo il tariffario dell’Ordine degli Psicologi il costo di un colloquio varia tra 40 e 100 euro.

Lo psicologo è tenuto al segreto professionale?

La riservatezza è un paradigma fondamentale nel lavoro terapeutico. Il Codice Deontologico dell’Ordine degli Psicologi risponde in modo molto chiaro a questa domanda:

  • Articolo 11

    Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Pertanto, non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale, né informa circa le prestazioni professionali effettuate o programmate, a meno che non ricorrano le ipotesi previste dagli articoli seguenti.

  • Articolo 12

    Lo psicologo si astiene dal rendere testimonianza su fatti di cui è venuto a conoscenza in ragione del suo rapporto professionale. Lo psicologo può derogare all’obbligo di mantenere il segreto professionale, anche in caso di testimonianza, esclusivamente in presenza di valido e dimostrabile consenso del destinatario della sua prestazione. Valuta, comunque, l’opportunità di fare uso di tale consenso, considerando preminente la tutela psicologica dello stesso.

  • Articolo 13

    Nel caso di obbligo di referto o di obbligo di denuncia, lo psicologo limita allo stretto necessario il riferimento di quanto appreso in ragione del proprio rapporto professionale, ai fini della tutela psicologica del soggetto. Negli altri casi, valuta con attenzione la necessità di derogare totalmente o parzialmente alla propria doverosa riservatezza, qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto e/o di terzi.

Come funziona una seduta?

In genere si fissa un primo colloquio tramite una breve telefonata/mail in cui si presenta il problema. Le sedute si svolgono utilizzando i due strumenti principali a disposizione dello psicologo: la conversazione e i test psicologici. Al termine della consultazione (le prime 3-4 sedute) lo psicologo fornisce una visione della situazione e se necessario propone un piano di lavoro e degli obiettivi sulla base del problema portato dal paziente.

Quando finisce una psicoterapia?

Una terapia finisce nel momento in cui gli obiettivi co-costruiti vengono raggiunti in modo soddisfacente per paziente e terapeuta. L’eventuale emergere di nuove questioni durante la terapia viene ridiscusso con il paziente. Il paziente ed il terapeuta possono interrompere in qualsiasi momento la terapia, sia con una chiusura del percorso sia con l’invio ad un altro collega psicoterapeuta.

Come si sceglie uno psicoterapeuta?

Domanda molto importante e non facile da rispondere. La relazione terapeutica, cioè quella tra paziente e terapeuta, è un pezzo fondamentale per la riuscita del percorso, è quindi molto importante che la scelta del terapeuta venga fatta con cura. Criteri di scelta possono essere anagrafici (uomo o donna, più o meno giovane), legati all’approccio del professionista (sistemico, psicoanalitico, cognitivista…), legati al problema del paziente o anche ad una scelta “di pancia”.

La psicoterapia funziona?

Numerosi studi internazionali hanno cercato di confrontare la psicoterapia con altre forme di “intervento psicologico” (chiacchiere con amici, assistenza spirituale, farmaci…), tutti i risultati sono concordi nel dire che la psicoterapia risulta più efficace, soprattutto nel lungo termine, delle altre tipologie di intervento nel portare un sollievo alla sofferenza psicologica sia a livello individuale che relazionale.

Altri studi hanno cercato di confrontare l’efficacia delle diverse metodologie e dei diversi approcci alla psicoterapia. I risultati dicono che non ci sono differenze significative tra i vari approcci se non nel trattamento di alcune specifiche patologie per le quali alcune tecniche si sono rivelate particolarmente efficaci (es: terapia CBT per fobie specifiche).

Che differenza c’è tra psichiatra e psicologo?

Lo psichiatra è un medico specializzato in psichiatria, lo psicologo è laureato in psicologia. Lo psichiatra può quindi prescrivere farmaci mentre lo psicologo no. Entrambi possono accedere alle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia e diventare anche psicoterapeuti.

In una psicoterapia si usano psicofarmaci?

Gli psicologi non sono medici e non possono quindi prescrivere alcun tipo di farmaco. In alcune situazioni specifiche lo psicologo può avvalersi, con il consenso del paziente, della consulenza di un collega psichiatra rispetto all’eventuale integrazione farmacologica del percorso terapeutico.