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Il ciclo di vita della famiglia - La famiglia con figli adolescenti

| Francesco Borgia | Blog

L’adolescenza è un periodo dello sviluppo personale in cui l’individuo passa da uno stato fisico e mentale infantile ad uno stato adulto.

È difficile definire con precisione quando inizia e quando finisce l’adolescenza perché ci sono molte variabili che cambiano da persona a persona (sesso, contesto di nascita e crescita, sviluppo fisico…) tuttavia ci sono caratteristiche e problematiche che è possibile considerare come “tipiche dell’adolescente” e che si possono ricondurre alla maggior parte dei ragazzi tra i 13-14 fino a 19-20 anni.

L’adolescenza è una fase della vita delicata per tutto il nucleo familiare perché prevede alcune trasformazioni fisiche e caratteriali che comportano necessariamente una ridefinizione di ruoli e compiti sia per i genitori che per i figli.

In questa fase della vita i ragazzi costruiscono la propria identità ed il proprio carattere partendo dal modello proposto dai genitori ma mettendolo continuamente alla prova e confrontandolo con altri modelli che incontrano all’esterno della famiglia, è in questa fase che i ragazzi iniziano a “mettere gli occhi fuori da casa”, sono attratti dalle novità e annoiati da tutto quello che fino a qualche giorno prima riempiva la loro vita! È una fase molto complessa, un “terremoto” che mette a dura prova l’intero nucleo familiare e in cui spesso i genitori si ritrovano senza preavviso e senza gli strumenti adatti a gestirla.

Anche la coppia genitoriale può entrare in crisi in questo periodo, per cui ne deriva la necessità di intensificare la cura della propria relazione di coppia, salvaguardandone gli spazi di intimità.
 


I compiti e le difficoltà tipiche che la famiglia con i figli adolescenti incontra sono:

 

  • L’adolescente ha bisogno di costruire la propria identità autonoma. In questa fase l’adolescente rivede i valori e le regole che gli sono stati insegnati durante l’infanzia e stabilisce quali vuole mantenere e quali vuole cambiare. È anche l’epoca di definire quali sono le proprie specificità, i propri gusti, le proprie aspirazioni e di cominciare a progettare la propria vita in base alla propria identità.

Difficoltà tipiche: il compito di definire la propria identità è un compito arduo di per sé. È difficile capire quale sia la propria vocazione, quali sono i propri valori in tema di amicizia, famiglia, impegno... È un processo che richiede energia e tempo anche per l’adolescente nelle migliori condizioni di vita familiari, economiche e sociali. Coraggio! Talvolta può essere utile ricevere l’aiuto da parte di uno specialista preparato nell’arte di aiutare gli adolescenti ad individuarsi.
 

  • La coppia genitoriale deve rinegoziare la relazione col figlio. I genitori devono – gradualmente – accompagnare l’adolescente verso la vita adulta e il mondo esterno. Nell’espletare il proprio ruolo normativo e affettivo, devono trovare la distanza ottimale col giovane, cosa che può variare con molta frequenza, anche quotidianamente.

Difficoltà tipiche: i genitori possono mantenersi rigidamente ancorati al vecchio modo di comportarsi, ossia al loro ruolo di genitori con i figli piccoli. Possono continuare a imporre rigidamente i propri valori e le proprie regole al ragazzo continuando a trattarlo come un “infante”. Altre volte i genitori, vedendo che i vecchi modi di fare non funzionano più, ma non sapendo come affrontare le questioni, abbandonano il campo, si disinteressano lasciando il giovane a se stesso. Il ragazzo, invece, ha più che mai bisogno di un confronto con il mondo adulto. Ha bisogno di sostegno da parte dei “grandi” per definirsi e procedere verso l’autonomia. Due difficoltà tipiche sono quindi lo stile eccessivamente dominante o lo stile eccessivamente lassista dei genitori. A volte questi stili si distribuiscono tra i genitori (un genitore fa l’autoritario e un genitore fa il lassista).

  

  • I genitori devono elaborare la crisi di mezza età. I genitori devono fare i conti e accettare il fatto che il proprio fisico si trovi sul tratto discendente della parabola della vita e che le loro possibilità di scelta si stiano gradualmente assottigliando.

 Difficoltà tipiche: i genitori possono “negare”, ossia chiudere gli occhi, di fronte a questi fatti e mettere in atto comportamenti poco funzionali, quali: uscire dalla coppia genitoriale e trovare un partner differente, iper-allenarsi per apparire più giovani, iper-lavorare, cadere in depressione … e in questo modo divenire meno presenti per i figli adolescenti che, seppur diretti verso l’autonomia, hanno ancora molto bisogno dei propri genitori.

 

  • Curare lo spazio di coppia. I partner cominciano ad essere meno impegnati dalle cure genitoriali e si ritrovano ad avere più tempo libero. La coppia si sta dirigendo verso le fasi successive, in cui i figli lasceranno la casa d’origine e i partner saranno anziani. Per meglio affrontare le fasi successive, i partner hanno bisogno di ristabilire la propria intimità di coppia.

 Difficoltà tipiche: i partner investono tutto il proprio tempo libero in attività al di fuori della coppia. Vi possono essere dei problemi relazionali pregressi, dei nodi irrisolti, del risentimento per questioni mai chiuse. Se tutto ciò non venisse affrontato i partner si potrebbero ritrovare ad essere sempre più “due estranei sotto lo stesso tetto”, o, se va bene, “come fratello e sorella”.

 

  • Tornare ad occuparsi della famiglia d’origine. In questa fase i genitori dei partner – ossia i nonni – hanno di norma raggiunto l’età anziana. I genitori con i figli adolescenti si trovano quindi nel mezzo tra due generazioni e a doversi prendere cura di entrambe: da una parte i figli adolescenti, dall’altra i propri genitori che stanno invecchiando.

Difficoltà tipiche: vi possono essere delle questioni irrisolte tra genitori e nonni. I nodi irrisolti non permettono un libero fluire delle cure tra le famiglie. Potrebbe esservi stato un “taglio emotivo”, ossia una rottura difficile da riparare. Oppure le difficoltà potrebbero dipendere dal fatto che i partner con i figli adolescenti non sono mai riusciti a staccarsi del tutto dai propri genitori e continuano a ricoprire più un ruolo da (eterni) figli che da adulti autonomi.

 

IL CICLO DI VITA DELLA FAMIGLIA

La famiglia è un organismo vivente, nasce, cresce, si evolve e muore attraversando fasi e momenti di transizione ben definiti che comportano una ridistribuzione di compiti e ruoli per ciascun membro della famiglia. Le principali fasi che la famiglia attraversa nel suo ciclo di vita sono:

  1. La formazione della coppia.
  2. La famiglia con figli piccoli.
  3. L’adolescenza dei figli.
  4. L’uscita dei figli dalla famiglia.
  5. La famiglia con genitori anziani.

Le fasi che la famiglia percorre nella propria evoluzione sono scandite da eventi e momenti di transizione, quali: l’incontro con il partner, la nascita dei figli, la pubertà dei figli, l’uscita dei figli dalla famiglia e l’ingresso dei genitori nella terza età.

Gli eventi che comportano una transizione e il passaggio da una fase all’altra possono essere normativi o non normativi. Gli eventi normativi sono quelli che la maggior parte delle persone sperimenta, quelli che “ci si aspettano” (es: il matrimonio, la nascita di un figlio, il pensionamento, la morte dei genitori); gli eventi non normativi invece sono quelli imprevedibili (es: la morte di un figlio, una malattia, una crisi economica) e sono generalmente più critici e difficili da affrontare per la famiglia.

Come detto prima, ogni momento di transizione prevede una ristrutturazione della famiglia in quanto l’evento mette in crisi le vecchie modalità di funzionamento, l’assetto familiare, le relazioni e i compiti di ciascun membro della famiglia.

Il passaggio da una fase all’altra può rivelarsi critico perché richiede ai membri della famiglia di cambiare qualcosa nel loro modo di relazionarsi, mette in discussione l’equilibrio su cui la famiglia si è basata fino a quel momento e non sempre le persone sono pronte o disponibili a mettere in atto i cambiamenti necessari.

Quando una famiglia non riesce a riorganizzarsi a seguito di un momento di transizione può succedere che la famiglia si blocchi sul vecchio assetto e inevitabilmente insorgeranno difficoltà, conflitti, rotture e, in certi casi, alcuni suoi membri sviluppano disturbi psicologici.

 

BIBLIOGRAFIA

Scabini, E., Iafrate, R. (2019). Psicologia dei legami familiari. Bologna, Italia. Il Mulino Editore.

Scabini, E., Rossi, G. (1999). Famiglia generativa o famiglia riproduttiva. Milano, Italia. Vita e Pensiero Editore.

Ugazio, V. (2018). Storie permesse e storie proibite. Polarità semantiche familiari e psicopatologie. Torino, Italia. Bollati Boringhieri Editore.

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