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5 regole per sopravvivere alla quarantena Covid-19

| Francesco Borgia | Blog

Le restrizioni necessarie per contenere il coronavirus (Covid-19), in particolar modo l’isolamento e il divieto a uscire, sono gravose per tutti e possono risultare psicologicamente molto pesanti.

A queste si aggiungono la preoccupazione per il diffondersi del virus, la paura che contagi noi o le persone a cui vogliamo bene, l’ansia legata a una possibile crisi economica e alle conseguenze che questa situazione avrà sul futuro prossimo.

Come ha ricordato l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in un breve documento con i consigli su come gestire lo stress, la prima cosa da ricordare è che «è normale sentirsi tristi, stressati, confusi, spaventati e arrabbiati».

Ecco alcuni consigli di autorevoli organizzazioni e di psicologi su come affrontare al meglio questo periodo difficile, insieme ad alcuni numeri verdi e sportelli a cui rivolgersi in caso di difficoltà.

 

1. Non passare le giornate a seguire le notizie sul virus


La cosa su cui tutti gli esperti sono d’accordo è: non passiamo il tempo a inseguire le notizie sul coronavirus. Cerchiamo una fonte affidabile e leggiamo quella e basta, teniamoci alla larga o limitiamo l’uso dei social network, ignorando i messaggi e le catene allarmanti su WhatsApp (silenziate i gruppi che potete silenziare, leggendo tutto solo una volta al giorno; silenziate chi vi manda messaggi angoscianti). Alcuni psicologi consigliano di limitare a due volte al giorno la lettura di informazioni e notizie sul coronavirus.

FONTI ATTENDIBILI:

Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): https://www.who.int/

Istituto Superiore di Sanità (ISS): https://www.iss.it/

 

2. Mantieni i contatti sociali sfruttando le tecnologie


Una delle conseguenze più gravi del contagio è che crea distanza e solitudine: non solo a causa delle restrizioni, ma anche per l’atteggiamento diffidente e scostante che rischiamo di dimostrare o sviluppare verso le poche persone che incontriamo nelle rare e inderogabili uscite.

Le relazioni sociali sono fondamentali per farci stare bene, questo significa che l’essere umano per restare in salute – e non sviluppare ansie e paure che indeboliscono il nostro sistema immunitario – ha bisogno di sentirsi in uno stato di sicurezza, altrimenti mette in atto meccanismi di attacco, fuga o impotenza che probabilmente molti di noi hanno vissuto in questi giorni. Per sentirci al sicuro abbiamo bisogno di sentire le voci, lo sguardo, il sorriso delle altre persone.

Anziché con i messaggi sul cellulare, le mail o i social network, è meglio comunicare attraverso le videochiamate o, non potendo, attraverso messaggi vocali. Come stanno già facendo in molti, organizzate degli aperitivi e delle cene su Skype, su Google Hangouts, su Google Meet o WhatsApp con i vostri amici e parenti. Fatelo anche per momenti più brevi, per esempio chi lavora organizzi delle pause caffè o dei pranzi virtuali con i colleghi: è un modo per sentirsi meno soli, meno estraniati e per cercare di mantenere la normalità.

Vale anche per i bambini: fateli parlare in videochat con i nonni e con i loro amici, anche attraverso delle chat di gruppo.

Come regola generale, cerchiamo di non sentirci soli: cercate qualcuno di cui vi fidate e che vi faccia sentire capiti e condividete con lui come vi sentite e le vostre preoccupazioni. Mantenete e ricercate delle relazioni che vi facciano stare bene. Questo potrebbe anche essere un buon momento per recuperare rapporti lontani e approfondire le relazioni.

 

3. Fai attività fisica


È fondamentale per stare bene anche psicologicamente e ha una potente funzione antidepressiva, ma è una delle cose più difficili da fare, soprattutto per chi vive in una casa piccola, non ha un giardino, un terrazzo e degli attrezzi a casa.

Anche qui le tecnologie ci aiutano: possiamo metterci d’accordo con degli amici e fare insieme yoga, pilates, ginnastica, o seguire alcuni dei diffusissimi tutorial online di personal trainer e fisioterapisti.

Potete impostare un’attività a giorni fissi, come se andaste in palestra e impegnandovi a rispettarli. In molti consigliano di ballare, aiuta a scaricare la tensione divertendovi. Infine, anche se non potete uscire affacciatevi all’aria aperta più volte durante la giornata, che sia al balcone o anche solo aprendo le finestre.

 

4.Cerca di mantenere la normalità e segui una routine


Cerchiamo di riprodurre la routine che avevate prima delle restrizioni o di reinventarne una nuova: è importante non trasformare il tempo dell’isolamento in un tempo indefinito e disordinato. Svegliatevi, lavatevi e vestitevi: non restate in pigiama ma indossate gli abiti che avreste indossato per uscire. Fa bene a voi ed è rispettoso per le persone che vi stanno vicino, se non siete da soli.

Rispettate l’orario del pranzo e della cena e, soprattutto se non lavorate e siete soli a casa, prendetevi qualche appuntamento fisso. Se il mercoledì sera andavate in palestra, fate attività fisica in quell’orario; se il venerdì facevate l’aperitivo con gli amici organizzatene uno su Skype.

 

5.Fai le cose che rimandi da tempo o imparane di nuove


Può sembrare superficiale consigliare di considerare questo tempo come un’opportunità ma – se non si hanno situazioni strettamente difficili da gestire – è uno dei modi migliori di viverlo. Fate una lista delle cose che avete sempre voluto (o dovuto) fare e che continuate a rimandare e fatele, che si tratti dei lavoretti in casa o in giardino, cucinare un piatto nuovo, imparare a suonare uno strumento, leggere un libro lungo, telefonare a parenti lontani, appendere quei quadri appoggiati da mesi, completare vecchi album fotografici, ricominciare a fare cose che vi piacevano e che non fate più.

Provate a considerare questo periodo come un’opportunità per riscoprirvi ed esplorare cose nuove; non spaventatevi troppo se pensate che non ci sia niente da fare: la noia, nei bambini come negli adulti, è un momento necessario per farci venire delle idee creative.

Non tutti si trovano nella condizione di avere più tempo libero anzi, molti genitori devono lavorare da casa e occuparsi dei figli senza l’aiuto di nonni, babysitter e di una eventuale persona che fa le pulizie al posto loro. Il consiglio è cercare di ritagliare comunque un po’ di tempo per sé, alternandosi nella cura dei figli con l’altro genitore o compagno.

 

E SE DA SOLO NON CE LA FACCIO?

Puoi contattarmi in qualunque momento per telefono o mail per iniziare una consulenza a distanza. La situazione che stiamo vivendo è estrema e nuova per tutti: la "convivenza forzata", situazioni lavorative precarie, la perdita di familiari o persone vicine, possono facilmente farci sentire la necessità di un supporto psicologico. E' del tutto normale e si possono facilmente trarre benefici con interventi brevi e mirati.

#iorestoacasa

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