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Il 65% dei divorzi dipende da problemi di comunicazione

| Francesco Borgia | Blog

Il modo in cui i partner comunicano può esercitare un impatto notevole sulla loro relazione, e la consapevolezza dei propri modelli comunicativi incide sulla crescita o sulla rottura del rapporto. 

Molti psicologi affermano che una persona può migliorare le proprie scelte e i propri comportamenti se comprende i meccanismi di conversazione, cogliendone gli indizi principali. Secondo alcune statistiche il 65% dei divorzi dipende da problemi di comunicazione. Una terapia di coppia può aiutare a prevenire i problemi legati alla comunicazione e può fornire alla coppia nuove strategie di relazione costruttive e positive.

La misura in cui una persona si “apre” fin dai primi momenti in cui incontra un potenziale partner è molto importante per quanto avviene in seguito. Nei primi tempi le coppie tendono a condividere il più possibile, a partire da questioni superficiali fino a dettagli personali e aspettative per il futuro. L’equilibrio di questo aprirsi reciproco è fondamentale per evitare incomprensioni o conclusioni sbagliate. Se per esempio uno dei due partner si rivela e si apre molto più dell’altro, quest’ultimo potrebbe pensare che l’altro non sia interessato a conoscerlo e a condividere.

Una comunicazione efficace è quindi essenziale per prevenire il declino di un rapporto, e spesso non è neanche sufficiente. Secondo il sociologo Steve Duck, i rapporti si interrompono per 4 possibili ragioni:

  • Predestinazione per discrepanze di base;
  • Fallimenti meccanici per una cattiva comunicazione;
  • Perdita di processo, cioè incapacità di esprimere il proprio potenziale di coppia (di nuovo per scarsa comunicazione);
  • Interruzione improvvisa per violazione della fiducia (es: tradimento);

Il famoso studioso di relazioni di coppia John Gottman addebita la fine dei rapporti ai problemi comunicativi. Nei suoi studi ha identificato un processo di degradazione del rapporto che suddivide in quattro fasi. Vediamo queste quattro fasi negative con una possibile alternativa costruttiva invece che distruttiva:

 

CRITICISMO

Attaccare verbalmente il carattere o la personalità del partner anziché affrontare insieme il comportamento irritante. Il partner potrebbe sentirsi svilito.

Alternativa: ascoltare il partner ed esprimere i sentimenti ni suoi confronti senza attaccarlo in modo diretto. Spiegare con calma perché il suo comportamento è problematico. Senza evocare le sue caratteristiche personali. “Fai così…!” invece di “Sei così…!”.

 

DIFENSIVITA’

Reagire negativamente alle critiche adducendo scuse o incolpando il partner, anziché prendersi le parziali responsabilità per la divergenza. Questo aggrava le insoddisfazioni.

Alternativa: scusarsi per il proprio comportamento e assumersi le eventuali responsabilità. Ascoltare il partner e cercare di capire la sua insoddisfazione; non prendere i fatti in modo personale.

 

DISPREZZO

Essere scortesi, mostrare aperto biasimo con espressioni di disgusto, per esempio roteare gli occhi. Da questa fase i partner dovranno penare parecchio per recuperare il rispetto reciproco.

Alternativa: pensate alle cause dei vostri comportamenti e perché sia tanto arduo esprimere le sensazioni di disagio. Concentratevi sui pregi del partner e non solo sui suoi difetti.

 

OSTRUZIONISMO

Chiudersi in sé, tagliare ogni contatto fisico ed emotivo col partner che si sentirà respinto e abbandonato. Si arriva a questa fase quando le prime tre sono ormai schiaccianti.

Alternativa: fate sapere al partner quando avete bisogno di isolarvi per pensare. Quando sarete pronti ricominciate il dialogo. Il partner comprenderà che non mirate a respingerlo.

 

 

BIBLIOGRAFIA

Gottman, J.; Silver, N. (2013). Intelligenza emotiva per la coppia. Segrate, Milano. BUR Rizzoli.

Duck, S.; David, T. (2009) The Basics of Communication: A Relational Perspective. Thousand Oaks, Calif: Sage.

Hemmings, J. (2018). Come funziona la psicologia. London, UK. Dorling Kindersley Limited.

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