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Come si forma un ricordo?

| Francesco Borgia | Blog

Un ricordo si forma quando un gruppo di neuroni crea un modello di risposta ad uno stimolo nuovo, le connessioni neurali, infatti, possono accendersi per ricostruire l’esperienza in un secondo momento sotto forma di ricordo.

Esistono cinque tipi di ricordi (li vedete elencati sotto), questi vengono archiviati nella memoria a breve termine, da qui ci sono due possibilità: possono svanire se l’esperienza non ha un grande valore o importanza emotiva; oppure si codificano nella memoria a lungo termine.

Ogni volta che recuperiamo un ricordo si riattivano le cellule nervose che lo codificarono all’inizio; ciò ne rafforza le connessioni e se l’attività è ripetuta, si consolida nella memoria. Parti del ricordo, come i suoni e gli odori a esso legati si trovano in altre aree cerebrali e per recuperarle si devono attivare tutte le aree coinvolte. Durante il recupero il ricordo può casualmente fondersi con nuove informazioni che si associano in modo indelebile a quello originale (un fenomeno detto confabulazione).

Secondo il neuroscienziato Endel Tulving, la memoria si compone di due processi separati: l’archiviazione delle informazioni in quella a lungo termine, e il loro recupero. Il nesso fra i due processi implica che quando ripensiamo all’occasione in cui fu archiviato il ricordo, si innesca il suo recupero.

I 5 tipi di memoria:

1) Episodica: richiama alla mente eventi o esperienze del passato, di solito legati a dati emotivi o sensoriali.

2) Semantica: la memorizzazione di notizie specifiche (ad esempio il nome di una capitale).

3) Operativa: è la memoria “di lavoro”, dove si accumulano temporaneamente le informazioni; mediamente riusciamo a trattenere dalle cinque alle 7 informazioni contemporaneamente. È la memoria “a breve termine”.

4) Procedurale: è la memoria “fisica”. L’utilizzo di azioni apprese che non richiedono una rievocazione cosciente (ad esempio il saper andare in bicicletta).

5) Implicita: il recupero di ricordi inconsci che influiscono sul comportamento (ad esempio l’evitare una persona che associamo ad un ricordo spiacevole).

 

Come si forma un ricordo?

Il processo di codifica di un ricordo dipende da numerosi fattori. Anche se codificato, il ricordo potrebbe impiegare anche due anni per fissarsi indelebilmente.

  • Attenzione: l’identificazione e la focalizzazione di un evento specifico attiva i neuroni, il lobo frontale inibisce le distrazioni.
  • Emozioni/Sensazioni: una forte emozione aumenta l’attenzione rendendo più probabile la codificazione mnemonica dell’evento. Le risposte emotive vengono elaborate. dall’amigdala. Gli stimoli sensoriali sono parte integrante di tante esperienze e se sono molto marcati aumentano le possibilità di recupero del ricordo. Le cortecce sensoriali del cervello trasferiscono queste sensazioni all’ippocampo.
  • Memoria operativa: la memoria a breve termine archivia le informazioni finchè servono: è mantenuta in attività da due circuiti neurali che incorporano le cortecce sensoriali e i lobi frontali.
  • Elaborazione ippocampale: le informazioni importanti si trasferiscono all’ippocampo che le codifica. Possono poi tornare nell’arra cerebrale che le ha registrate all’inizio per essere recuperate come ricordo.
  • Consolidamento: i modelli di eccitazione neurale che codificano un’esperienza si collegano più volte dall’ippocampo alla corteccia; questo processo la fissa (consolida) come ricordo.

 

BIBLIOGRAFIA

Tulving, E. (1985). How many memory systems are there?, in American Psychologist, vol. 40, n. 4.

Hemmings, J. (2018). Come funziona la psicologia. London, UK. Dorling Kindersley Limited.

 

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