Skip to main content

Leadership

| Francesco Borgia | Blog

Responsabili e direttori influenzano atteggiamenti, convinzioni, comportamenti e sentimenti altrui, e lo stile con cui operano ispira le dinamiche del gruppo. Sui luoghi di lavoro esistono due tipi di leader: formali e informali.

I primi sono imposti dal contesto e in genere svolgono un ruolo di supervisione. I secondi (spesso i più autorevoli) emergono “de facto” dalle interazioni coi colleghi.

Il leader informale ha esperienza, perizia (almeno percepita) e, in quanto leader riconosciuto, ha potere di riferimento.

Il leader formale può avere le stesse caratteristiche ma ha anche dei poteri supplementari dettati dal contesto. Ad esempio il leader formale può ricompensare o punire un collaboratore.

Un supervisore efficace utilizza il potere con giustizia, mostrando rispetto per il benessere dei subordinati e fornendo loro gli strumenti perché siano all’altezza delle aspettative e possano raggiungere gli obiettivi condivisi.

 

La teoria percorso-obiettivo:

Robert House identifica 4 stili di leadership che un buon leader dovrebbe saper applicare ed utilizzare in base all’ambiente in cui si trova:

Leader orientato alla realizzazione: un capo teso verso gli obiettivi, fissa traguardi esigenti, dimostra per primo uno standard elevato e se lo aspetta dagli altri. Si fida dei suoi collaboratori (particolarmente efficace con dipendenti di alto livello che devono affrontare compiti complessi).

Leader orientato al sostegno: un capo attento ai bisogni dei suoi collaboratori, si preoccupa di creare un’atmosfera di lavoro positiva e motivante (particolarmente indicato quando i compiti sono pericolosi o stressanti).

Leader partecipativo: un capo che si consulta continuamente con i suoi dipendenti e prima di prendere decisioni considera idee alternative e suggerimenti (indicato quando si ha a che fare con dipendenti che hanno molta esperienza).

Leader direttivo: un leader che da istruzioni puntuali e chiare, fissa programmi e scadenze da rispettare (modalità indicata con dipendenti inesperti e che utilizzano pochi strumenti).

 

Le qualità dei grandi leader:

Etica: un leader deve incarnare l’onestà e deve aspettarsela dagli altri, creando un ambiente aziendale sicuro e affidabile nel quale i collaboratori possono operare al meglio.

Delegare: nessun leader può agire da solo e la collaborazione interna ed esterna è preziosissima. Saper delegare e distribuire il lavoro alle giuste persone è forse la caratteristica più importante di un buon leader.

Senso di appartenenza: le persone passano molto tempo al lavoro e devono sentirsi parte dell’organizzazione e vicine ai colleghi. Così migliorano benessere e produttività.

Apertura: il progresso richiede innovazione e disponibilità. Un leader aperto alle idee nuove crea un ambiente dove progredire.

Favorire la crescita: le persone si motivano se sono incoraggiate ad evolvere. Il leader che si impegna a favorire la crescita motiva se stesso e i suoi sottoposti.

 

BIBLIOGRAFIA

House, Robert J.; Mitchell, T.R. (1974). "Path-goal theory of leadership". Journal of Contemporary Business.

Hemmings, J. (2018). Come funziona la psicologia. London, UK. Dorling Kindersley Limited.

 

Condividi